Yearly Archives: 2015

Cessione di ramo di azienda: no alle agevolazioni contributive

In caso di trasferimento di azienda (o di un suo ramo), poiché il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano, il cessionario è tenuto all’assunzione dei lavoratori, sicchè deve escludersi che questi abbia diritto alle agevolazioni contributive previste dalla legge per chi assume a tempo pieno e indeterminato i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità. Lo ha affermato la Corte di Cassazione con la sentenza n. 17838 del 9 settembre 2015.

E’ RESPONSABILE L’AMMINISTRATORE CHE NEGLIGENTEMENTE HA INCREMENTATO IL CREDITO VERSO UN FORNITORE POI FALLITO

L’amministratore di una società di capitali che aumenta  consistentemente il proprio credito verso un fornitore, senza ricevere garanzie, ed inoltre in un momento in cui lo stesso fornitore non riusciva a ottenere credito bancario,e responsabile per violazione dei principi di prudenza e diligenza. Tribunale di Milano Procedimento cautelare artt. 669 quater e 671 c.p.c. Ordinanza N. 74507-1 / 2013 R.g. del 23/7/2015 

Ristrutturazione dei debiti disciplina fiscale imposta di registro.

In caso di accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182-bis l. fall. che concede la facoltà all’imprenditore in stato di crisi di domandare e richiedere l’omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti stipulato con i creditori rappresentanti almeno il sessanta per cento dei crediti, è prevista una tassazione in misura proporzionale nel caso in cui l’accordo preveda una garanzia personale o reale ad opera di soggetti diversi dal richiedente la ristrutturazione dei debiti. Tuttavia, la tassazione applicata dell’imposta di registro sarà sempre fissa e mai variabile rispetto all’accordo ex art. 182-bis l. fall. omologato dal tribunale.

Crisi da sovraindebitamento.

Per sovraindendimento si indica una situazione di difficoltà non temporanea di pagare regolarmente le proprie obbligazioni facendo ricorso a redditi immediatamente conseguibili. Il debitore in difficoltà e in crisi può trovare soluzioni per comporre la crisi, attraverso l’aiuto di professionisti ed organismi. Possono accedere alla procedura di sovraindebitamento (risoluzione della crisi attraverso un accordo) i consumatori gli imprenditori commerciali sotto soglia, che dimostrino di aver avuto attivo patrimoniale e ricavi lordi per gli ultimi tre esercizi al di sotto rispettivamente dei 300 mila e 200 mila euro, nonché debiti totali alla data di deposito dell’istanza di fallimento non superiori a 500 mila euro. Può ricorrere a procedure di sovraindebitamento l’imprenditore […]

Mancato versamento di contributi, il dissesto non salva l’amministratore.

Il Tribunale di Bari, con la sentenza 10 novembre 2014 n. 2706, ha stabilito che l’imprenditore per giustificare il mancato versamento dei contributi con l’assenza di liquidità aziendale deve provare in primo luogo che la crisi di liquidità non è a lui imputabile ed in secondo luogo che non vi è nessun altro modo per fare fronte alle obbligazioni assistenziali e previdenziali. Nel caso di specie il dissesto e la mancanza di liquidità era dovuta alla cattiva gestione dell’azienda da parte dell’imprenditore.

Valida la cessione del credito ai propri soci da parte della società estinta.

I diritti di una società estinta possono essere fatti valere dai soci della stessa, che si sono costituiti in luogo della società. Deve ritenersi valida la cessione di un credito anche in mancanza di notificazione al debitore. Infatti, la notificazione dell’intervenuta cessione del credito al debitore ceduto non rileva agli effetti dell’efficacia della cessione, ma solo agli effetti di impedire che il debitore possa opporre al cessionario il pagamento compiuto al creditore cedente. Tribunale di Milano Sentenza n. 5501/2015

Cassazione: niente IRAP al professionista con modesto impiego di beni strumentali Fonte: Cassazione: niente IRAP al professionista con modesto impiego di beni strumentali

Di seguito una pronuncia della Corte di Cassazione riguardo l’i imposta dell’IRAP. I giudici di piazza Cavour hanno specificato che l’Irap non è dovuta dal professionista che fa un modesto utilizzo di beni strumentali e non si avvale dell’ausilio di personale. La Cassazione evidenzia e spiega che l’imposta non è dovuta dal lavoratore autonomo che utilizza i beni strumentali nella misura del minimo indispensabile. Nella sentenza si chiarisce inoltre che l’utilizzo dei beni strumentali può far scattare l’imposta solo se tali beni risultino “idonei ad integrare un contesto organizzativo esterno rispetto all’operato del professionista” e non siano “limitati a costituire un mero ausilio di tale attività, vale a dire una […]

Dichiarazione di fallimento è revocata implicitamente se ricorrente è ammesso al concordato preventivo

La dichiarazione di fallimento di cui all’art. 173 l. f. è implicitamente revocata, quando la parte ricorrente è ammessa alla procedura di concordato preventivo. Tribunale di Rovigo causa n. 17/2014 R.G. Conc. Prev l’autorità giudiziaria ha ammesso la società ricorrente alla procedura di concordato preventivo, per l’effetto ha revocato il procedimento di cui all’art. 173 l.f. introdotto in precedenza.La ricorrente però ha docuto dichiarare di aver restituito le somme indebitamente versate attraverso finanza esterna, annullando gli effetti pregiudizievoli per i creditori. La revoca della dichiarazione del fallimento nel corso della procedura di cui all’art. 173 l.f., si è determinata stante la’esiguità degli importi versati e la pronta ricostituzione della provvista, […]

Se l’imprenditore non ha svolto attività nell’anno l’accertamento fiscale è nullo

La Cassazione in una recente sentenza statuisce che l’accertamento fiscale e attività in nero presunta tramite le movimentazioni bancarie in entrata e in uscita è nullo se l’azienda è stata inattiva. La presunzione di esercizio di reddito sottratto alla tassazione, viene correttamente e giustamente superata dalla prova che, nell’anno l’impresa non ha mai appunto svolto attività.

Azione aquiliana verso l’amministratore unico se viene provato il danno.

Il Tribunale di Piacenza con la sentenza 414 del 25.05.2015, interviene in materia di responsabilità in capo all’amministratore unico di una società a responsabilità limitata, e altresì sulla risarcibilità del danno. Nel caso di specie la questione prospettata al Tribunale di Piacenza,viene introdotta con atto di citazione dal socio maggioritario della società di capitali s.r.l., che asserisce di essere stato ingiustamente danneggiato in conseguenza di un accertamento fiscale fatto sulla società medesima. Alla suddetta società venivano notificati dall’ Agenzia delle Entrate tre avvisi di accertamento per i relativi anni 2007, 2008 e 2009, anni in cui sempre il medesimo socio afferma che la società non aveva affatto prodotto utili ai […]