Per sovraindendimento si indica una situazione di difficoltà non temporanea di pagare regolarmente le proprie obbligazioni facendo ricorso a redditi immediatamente conseguibili. Il debitore in difficoltà e in crisi può trovare soluzioni per comporre la crisi, attraverso l’aiuto di professionisti ed organismi. Possono accedere alla procedura di sovraindebitamento (risoluzione della crisi attraverso un accordo) i consumatori gli imprenditori commerciali sotto soglia, che dimostrino di aver avuto attivo patrimoniale e ricavi lordi per gli ultimi tre esercizi al di sotto rispettivamente dei 300 mila e 200 mila euro, nonché debiti totali alla data di deposito dell’istanza di fallimento non superiori a 500 mila euro. Può ricorrere a procedure di sovraindebitamento l’imprenditore […]
Il Tribunale di Bari, con la sentenza 10 novembre 2014 n. 2706, ha stabilito che l’imprenditore per giustificare il mancato versamento dei contributi con l’assenza di liquidità aziendale deve provare in primo luogo che la crisi di liquidità non è a lui imputabile ed in secondo luogo che non vi è nessun altro modo per fare fronte alle obbligazioni assistenziali e previdenziali. Nel caso di specie il dissesto e la mancanza di liquidità era dovuta alla cattiva gestione dell’azienda da parte dell’imprenditore.
I diritti di una società estinta possono essere fatti valere dai soci della stessa, che si sono costituiti in luogo della società. Deve ritenersi valida la cessione di un credito anche in mancanza di notificazione al debitore. Infatti, la notificazione dell’intervenuta cessione del credito al debitore ceduto non rileva agli effetti dell’efficacia della cessione, ma solo agli effetti di impedire che il debitore possa opporre al cessionario il pagamento compiuto al creditore cedente. Tribunale di Milano Sentenza n. 5501/2015
Di seguito una pronuncia della Corte di Cassazione riguardo l’i imposta dell’IRAP. I giudici di piazza Cavour hanno specificato che l’Irap non è dovuta dal professionista che fa un modesto utilizzo di beni strumentali e non si avvale dell’ausilio di personale. La Cassazione evidenzia e spiega che l’imposta non è dovuta dal lavoratore autonomo che utilizza i beni strumentali nella misura del minimo indispensabile. Nella sentenza si chiarisce inoltre che l’utilizzo dei beni strumentali può far scattare l’imposta solo se tali beni risultino “idonei ad integrare un contesto organizzativo esterno rispetto all’operato del professionista” e non siano “limitati a costituire un mero ausilio di tale attività, vale a dire una […]
La dichiarazione di fallimento di cui all’art. 173 l. f. è implicitamente revocata, quando la parte ricorrente è ammessa alla procedura di concordato preventivo. Tribunale di Rovigo causa n. 17/2014 R.G. Conc. Prev l’autorità giudiziaria ha ammesso la società ricorrente alla procedura di concordato preventivo, per l’effetto ha revocato il procedimento di cui all’art. 173 l.f. introdotto in precedenza.La ricorrente però ha docuto dichiarare di aver restituito le somme indebitamente versate attraverso finanza esterna, annullando gli effetti pregiudizievoli per i creditori. La revoca della dichiarazione del fallimento nel corso della procedura di cui all’art. 173 l.f., si è determinata stante la’esiguità degli importi versati e la pronta ricostituzione della provvista, […]
La Cassazione in una recente sentenza statuisce che l’accertamento fiscale e attività in nero presunta tramite le movimentazioni bancarie in entrata e in uscita è nullo se l’azienda è stata inattiva. La presunzione di esercizio di reddito sottratto alla tassazione, viene correttamente e giustamente superata dalla prova che, nell’anno l’impresa non ha mai appunto svolto attività.
Il Tribunale di Piacenza con la sentenza 414 del 25.05.2015, interviene in materia di responsabilità in capo all’amministratore unico di una società a responsabilità limitata, e altresì sulla risarcibilità del danno. Nel caso di specie la questione prospettata al Tribunale di Piacenza,viene introdotta con atto di citazione dal socio maggioritario della società di capitali s.r.l., che asserisce di essere stato ingiustamente danneggiato in conseguenza di un accertamento fiscale fatto sulla società medesima. Alla suddetta società venivano notificati dall’ Agenzia delle Entrate tre avvisi di accertamento per i relativi anni 2007, 2008 e 2009, anni in cui sempre il medesimo socio afferma che la società non aveva affatto prodotto utili ai […]
Tribunale, Bergamo, sez. II civile, sentenza 31/03/2015 n° 24 Il Tribunale di Bergamo ha stabilito che la valutazione del “piano del debitore” da parte del Giudice non riguarda la convenienza della proposta, che deve essere riservata ai creditori, ma semplicemente la legittimità e fattibilità della proposta stessa.Nel caso di specie i debitori (persone fisiche)a fronte di un debito verso terzi (circa 300.000,00 euro) proponevano ai creditori il pagamento dei debiti nella misura del 2,5%.Il Giudice ha dapprima rilevato l’assenza di contestazioni da parte dei creditori e successivamente ha preso atto della capacità economica del debitore, procedendo all’omologa del piano affermando che “la fattibilità del piano è desumibile dalla coerenza dei […]
Nessuna condanna a carico dell’ex amministratore della società per dichiarazione fraudolenta anche se ha registrato, quando era ancora in carica, fatture false in quanto il reato si consuma con la presentazione del modello. La Corte di cassazione infatti, con la sentenza n. 21025 del 21 maggio 2015, ha annullato con rinvio il ricorso di un imprenditore condannato perchè l’azienda aveva esposto in bilancio costi fittizi, mediante l’uso di fatture false. Per la terza sezione penale, non risponde del reato di cui all’art. 2 dlgs 74/2000, neppure a titolo di tentativo, l’amministratore di una società il quale, dopo aver acquisito e registrato una fattura per operazioni inesistenti, sia cessato dalla carica […]
Tribunale di Bari – Sezione II penale – Sentenza 16 luglio 2014 n. 1465 Il Tribunale di Bari, con una sentenza di grande attualità e meritevole di attenzione, manda assolto un datore di lavoro, che non aveva versato le trattenute previdenziali per un importo pari a 2.780,00 euro, in quanto dopo l’entrata in vigore della recentissima legge 28 aprile 2014, n.67, il fatto non è previsto dalla legge come reato.